Tavole di testoTavole di testo – 2014
“Tavole di testo” è una serie che ho realizzato per la 9° Biennale dell’immagine di Chiasso.
Ho lavorato sugli Archivi lessicali del Centro di dialettologia e di etnografia di Bellizona, che raccolgono 1350 scatole contenenti circa due milioni e mezzo di piccole e colorate schede manoscritte, compilate in un arco di tempo che va dagli anni dieci agli anni ottanta del novecento e redatte seguendo un questionario per argomenti, dai circa centocinquanta informatori, sparsi in tutta la Svizzera italiana e nelle zone limitrofe dell’Italia, che hanno partecipato all’inchiesta per corrispondenza promossa da Carlo Salvioni per il Vocabolario dei dialetti. Le schede sono suddivise in vari colori secondo la regione di provenienza dei corrispondenti e contengono informazioni di carattere lessicale, fraseologico, etnografico e illustrativo.
Ho estrapolato alcune di queste schede ideando un breve inventario di parole-chiave, frutto di libere associazioni, relazioni di senso e concatenazioni semantiche, a partire da un’unica parola/concetto che mi interessa da lungo tempo, il ceppo (ex: ceppo, tronco reciso, capostipite, radice, discendenza, casata, focolare…)
Questi informazioni raccolte, testuali ed illustrative, sono per me una possibilità di conoscenza e di osservazione del reale: prendere coscienza dei due mondi, quello della cosa descritta o rappresentata e quello della descrizione e del narratore, consapevole o no, significa accorgersi delle loro segrete ed enigmatiche relazioni, significa intravedere.
È proprio in quella fessura, in quel varco semantico che si inserisce la documentazione fotografica, capace di mettere nuovo disordine nella scrittura, confondere o moltiplicare le narrazioni e gli oggetti narrati, produrre testi che sono traccia di altri testi e che rimandano ad altri testi.
Il sistema espositivo mette in continua relazione tra loro il testo manoscritto, il disegno schematico, l’illustrazione e le immagini fotografiche, attivando, per via di una continua e reciproca ri-semantizzazione dei testi, nuovi ed inediti processi di percezione e significazione dell’oggetto rappresentato e dei codici di rappresentazione, la scrittura e l’immagine fotografica.
| | | | | | | | Stampa fotografica su supporto cartaceo, 30 x 45 cm, 1/3 | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | La ranza o lama è figurata nelle mani della morte perchè quando rasa il prato non guarda al fieno giovane o di mezz’età o vecchio, ma lo taglia tutto uguale così fa il fato con il genero umano. | | Fantasia | | Quando il gallo canta di giorno, il tempo varia. Se qualche gallina canta in gallesco è prossima una disgrazia. Per saper come un individuo può passar l’anno si guardi il primo dì del novello anno, il primo [...] | | Nelle antiche veglie si filava o si faceva la calza, si cantava, si raccontavano fiabe. Quasi sempre intervenivano anche i giovinotti con qualche organetto, a divertire la brigata. | | Contar le stelle: passare la notte all’aperto | | La gioventù si radunava attorno al fuoco acceso per novellare, i vecchi per scaldarsi. | | La maghessa, moglie del Mago Sebino; lo spirito folletto; [...] il fantasma; la befana; la strega; che si presentano segnatamente nelle ore notturne in forma di ombra onde prenderli e trascinarli per i piedi. | | | | Così, i poveri morti, che quella notte sono sollevati dalle pene del purgatorio, potranno quella notte ritirarsi al domestico focolare che già abitarono. | |